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Pizzica, espressione salentina

Si dice che la musica sia l’espressione di un popolo, tanto quanto l’idioma e i riti che lo caratterizzano. Perciò se ci spostiamo nel Salento, a descrivere una terra ospitale e calda come questa c’è una musica dal ritmo sostenuto, talvolta strascicato, la pizzica, un suono che agita le folle e che col tempo è diventato universalmente conosciuto.
La pizzica riuniva le persone, anche le più umili, che dopo giornate con la schiena china tra le zolle di terra rossa  avevano bisogno di dimenticare tutto e alleggerire i pensieri davanti a strumenti musicali, ballando e cantando.

NottedellaTaranta2013


Nata come danza terapeutica che secondo la leggenda serviva a liberare le donne punte dalla tarantola nei campi, la pizzica viene definita anche per questo “pizzica tarantata”: i musicisti suonavano presso le case o le piazze in cui le donne “pizzicate”, ballando e dimenandosi, riuscivano a eliminare il veleno del ragno di cui erano infestate, sino a ucciderlo completamente. Un rito che cominciava non appena veniva data notizia delle fanciulle malate, che venivano poi sottoposte a una sorta di esorcismo musicale anche presso la Chiesa di San Paolo, a Galatina, nel cuore del Salento, in una cappella dedicata.

 

Una musica molto sensuale al tempo stesso, a cui ancora oggi seguono movimenti leggeri e intensi: i due ballerini si guardano muovendosi, ma senza mai toccarsi o sfiorarsi, se non leggermente. Un corteggiamento continuo, in cui la donna non si concede, sfugge all’uomo che cerca di inseguirla senza mai raggiungerla, un modo per raccontare la realtà di quell’epoca, in cui uomini e donne avevano rapporti fugaci e quasi sempre controllati, senza poter stare soli. La danza è supportata dai musicisti che formano la cosiddetta “ronda”, un cerchio che comprende e abbraccia in modo perfetto anche gli spettatori rapiti e coinvolti dall’energia che sprigiona la pizzica. Se vi capita di andare in Salento, soprattutto nelle sere d’estate, troverete ancora quelle ronde di cui parliamo, quell’energia intensa che sprigionano i ballerini, la felicità e il divertimento delle persone che, anche se digiune dei movimenti, si lasciano trasportare dall’energia e dall’entusiasmo. Tantissimi, infatti, sono gli eventi in cui la musica popolare la pizzica resta uno dei fulcri attorno cui vengono organizzate tutte le attività collaterali, e la Notte della Taranta è la dimostrazione di come la musica salentina si sia diffusa nel mondo nel corso degli anni, grazie anche a una serie di musicisti locali che hanno fatto tantissimo per mantenerla viva e interessante come ricordo. Da qui l’idea di un festival apposito, La Notte della Taranta, volto a celebrarne l’importanza, ma aperto anche a nuove contaminazioni e sperimentazioni, un modo per rendere sempre attuale le sue sonorità. La Notte della Taranta si svolge sotto forma itinerante, abbracciando diverse piazze del Salento lungo tutto il mese di agosto, sino a culminare nel concerto finale a Melpignano verso la fine del mese, in cui le sonorità tradizionali si mixano ad altri linguaggi musicali, grazie alla partecipazione di artisti internazionali e italiani. Un evento da non perdere e che richiama da tutte le parti del mondo, ormai, circa centomila persone.