Tutti gli appassionati di musica sognano di suonare almeno una volta nella vita una chitarra elettrica. Si tratta di uno degli strumenti musicali indubbiamente più affascinanti, grazie al quale è possibile accompagnare pezzi di altissimo livello. In questa guida spieghiamo come accordare la chitarra elettrica e quali sono le piccole regole da seguire per riuscire nello scopo.
Una chitarra elettrica nasce con il fine di amplificare la potenza di ogni singola corda. La vibrazione delle corde può essere udita in maniera più sensibile grazie all’aiuto di una serie di pick-up. Ciò che viene prodotto dalle dita viene proiettato direttamente all’interno di un amplificatore acustico e fa in modo che il suono della chitarra si propaghi con maggiore facilità. A prima vista, le differenze rispetto ad una chitarra classica non sembrano moltissime. La versione elettrica è costituita da una paletta contenente le meccaniche, da un manico sul quale si trova la tastiera, da una cassa armonica e da un ponte fisso o mobile. A tutti questi accessori, vanno collegati uno o più pick-up, fondamentali per la diffusione di un suono dalla qualità quantomeno decorosa.
L’accordatura di una chitarra elettrica è leggermente più difficile di quella di una chitarra classica. La sensibilità delle varie corde resta intatta, così come la loro tendenza ad andare in difficoltà in determinate circostanze. Diversi sono i fattori da tenere d’occhio quando si sceglie di effettuare un’operazione di questo genere. Prima di tutto, bisogna accertarsi che le viti che determinano la distanza tra una corda e un’altra siano tirate a dovere. Quindi, è necessario dare un’occhiata alla funzionalità della tastiera e dei vari pick-up. Insomma, ogni componente dello strumento deve essere al suo posto. Adesso, è giunto il momento di illustrare i tre sistemi principali per accordare la chitarra elettrica e fare in modo che possa erogare suoni di alto livello in ogni occasione.
Il primo sistema per accordare una chitarra riguarda l’utilizzo del Diapason. Quest’ultimo è un oggetto metallico che serve proprio per creare un suono, per generare una nota. Il metodo è un po’ complicato, ma si basa maggiormente su ciò che ascolta l’orecchio piuttosto che sulla conoscenza della tecnologia. Bisogna partire da un presupposto: il Diapason diffonde la nota LA. Bisogna partire dalla quinta corda, quella corrispondente alla stessa nota. Successivamente va premuta la quinta corda al quinto tasto per dare vita ad un RE e accordare la quarta corda, quindi la quarta corda al quinto per il SOL e accordare la terza. Si va avanti con la terza corda e il quarto tasto per il SI e la seconda corda al quinto tasto per il MI cantino. La sesta corda dovrà avere la stessa nota del MI, ma inferiore di due ottave.
Se non si ha alcuna intenzione di perdere tempo, è possibile adoperare un accordatore. Si parte dall’inserimento del cavo jack nell’accordatore, utile per il collegamento della chitarra o dell’amplificatore all’accordatore stesso. Tutto viene così analizzato tramite un sistema elettronico e l’accordatura risulterà perfetta quando l’accordatore lo segnalerà. Tale strumento è particolarmente indicato quando bisogna esibirsi e non c’è più tempo da perdere, dato che segnala se le cose sono tutte al loro posto. Se non si è in possesso del Diapason o dell’accordatore, è sufficiente andare su Internet e trovare file video e audio in grado di accordare le note al posto di chi suona la chitarra elettrica. Il mondo del Web è pieno di software di questo tipo.