Capire quale possa essere la propria aspettativa di vita può essere interessante per tutti, ora potrebbe bastare un semplice test per scoprirlo.
Avere la possibilità di capire cosa possa accadere nel nostro futuro può interessare tutti, anche gli scettici difficilmente disdegnano l’idea, pur non ammettendolo apertamente. C’è chi per questo arriva a ricorrere a mezzi che hanno davvero poco di scientifico, come cartomanti o astrologi, convinti che questo possa tranquillizzarli ed eliminare eventuali dubbi soprattutto se devono affrontare una stituazione importante, ma c’è anche chi preferisce puntare su qualcosa di più “sicuro” perché basato su una ricerca vera e propria.

Ora, ad esempio, può essere addirittura possibile conoscere la propria reale aspettativa di vita, così da provare eventualmente a modificare la propria condotta se qualcosa che non va. Esattamente, avete capito bene, tutto questo potrebbe essere addirittura accessibile attraverso un semplice test a cui tutti possono sottoporsi in grado di svelare qualcosa che finisce per essere di interesse generale.
Capire la nostra aspettativa di vita ora è possibile
L’idea che si possa sapere quale sarà il nostro futuro con esattezza non convince molti, nonostante ci sia chi è riuscito ad avere percezioni che si sono poi rivelate più o meno esatte. Episodi come questi possono essere ritenuti frutti del caso per qualcuno, eppure si ha la possibilità di conoscere con quasi assoluta certezza quale sia la nostra aspettativa di vita, così da capire se forse lo stile adottato fino a quel momento non sia dei più corretti.
Tutto questo può essere possibile grazie a uno studio realizzato da un medico statunitense, Thomas Perls, geriatra del Boston Medical Center e professore di medicina alla Boston University. Lui è ritenuto uno specialista dei centenari, che è riuscito a sviluppare il “Calcolatore dell’Aspettativa di vita fino a 100“, una sorta di calcolatrice che prevede circa 50 domande. Rispondendo a queste sarebbe possibileicapire quanti siano gli anni che potremmo avere davanti.

I quesiti previsti per chi vorrebbe soddisfare questa curiosità si basano su cinque criteri, personali; stile di vita; nutrizione; mediche; e familiari. Si arriva così a risultati elaborati secondo altre ricerche scientifiche e le modalità di invecchiamento, aspetti che potrebbero portare a un dato per lui attendibile. Il lavoro parte da aspetti apparentemente banali, visto che il calcolatore deve sapere con chi ha a che fare, è quindi necessario innazitutto indicare data di nascita, sesso, Paese e corporatura. Si prosegue con elementi che possono influire sulla nostra quotidianità, ovvero stato civile e livello di istruzione. Si pensa infatti che gli anni dedicati agli studi possano poi portarci ad avere un determinato lavoro, con annesse responsabilità, alcune pesanti da sopportare, che possono quindi condizionare l’età in cui arriverà la nostra morte, a maggior ragione se gestiamo le cose con emotività.
Non possono ovviamente essere trascurate abitudini diffuse ma deleterie per la salute, quali fumo, consumo di alcol e di cibo spazzatura, utilizzo o meno della crema solare. Nell’elenco c’è però una domanda che forse in pochi si sarebbero aspettati, ma che potrebbe avere un’incidenza nel lungo periodo se si trasforma in abitudine, ovvero: “Hai un movimento intestinale almeno una volta ogni due giorni?“. Nella maggior parte dei casi si noterà una differenza di circa 5 anni tra uomini e donne, spesso visibile anche tra i nostri conoscenti.

Il dottore ha però precisato di non voler mettere in difficoltà la medicina “ufficiale”, ma di avere pensato a questo come a una sorta di monito utile a tanti. Questo può consentire ad alcune persone di correre ai ripari se dovessero rendersi conto di non essersi comportate in modo così corretto finora.