Guadagno migliaia di Euro al mese con Vinted: il metodo è molto semplice

Da un paio di vestiti dimenticati nell’armadio a un vero business online: ecco come trasformare un hobby in una macchina da soldi.

Tutto è iniziato quasi per gioco. Molti scaricano Vinted per liberarsi di qualche capo che non indossano più e magari recuperare qualche decina di euro. Ma per altri, la piattaforma è diventata una vera e propria miniera d’oro. C’è chi, partendo da due giacche e una vecchia felpa, oggi riesce a guadagnare cifre che superano tranquillamente quelle di un normale stipendio. E la cosa sorprendente è che il metodo è molto più semplice di quanto si pensi.

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Guadagno migliaia di Euro al mese con Vinted: il metodo è molto semplice. (1000note.it)

Il meccanismo non è complicato: si tratta di acquistare vestiti a prezzi bassi e rivenderli a un valore più alto. Nulla di nuovo, direte. Eppure, l’opportunità sta nel tempismo, nella conoscenza dei marchi e nella capacità di cogliere le occasioni giuste prima degli altri. Su TikTok e Discord sono nati veri e propri gruppi dove ci si scambiano dritte, si segnalano capi sottovalutati e perfino si usano bot che notificano in tempo reale quando spunta un affare.

Dal piccolo guadagno al business serio: l’evoluzione di Vinted

Prendiamo l’esempio di un ragazzo di 18 anni che ha iniziato vendendo i propri vestiti per racimolare qualche soldo. Una volta capita la logica, ha iniziato a cacciare occasioni direttamente su Vinted: comprava a poco, rivendeva a un prezzo giusto. Poi è passato ai grossisti, acquistando stock di brand come Carhartt, Ralph Lauren o Nike, quelli che tutti vogliono ma che nuovi costano un occhio della testa. Oggi, con qualche centinaio di pezzi in casa e un po’ di organizzazione, porta a casa tra i 1.500 e i 2.000 euro netti al mese.

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Dal piccolo guadagno al business serio: l’evoluzione di Vinted. (1000note.it)

Un altro giovane, invece, ha cominciato quasi per caso: un pantaloncino troppo grande pagato 14 euro, rivenduto a 25. Dieci euro di margine che gli hanno acceso una lampadina. Ha reinvestito, comprato altri capi, e nel giro di pochi mesi è arrivato a fatturare diverse migliaia di euro. La sua regola? Mai accontentarsi di un piccolo margine: meglio puntare su affari che permettono di raddoppiare o triplicare l’investimento.

Certo, dietro le cifre scintillanti si nascondono anche ore di lavoro. Bisogna ritirare pacchi ai punti di consegna, lavare i vestiti, fotografarli in modo accattivante, scrivere descrizioni convincenti e, soprattutto, conoscere i brand che funzionano davvero sul mercato dell’usato. Alcuni hanno addirittura trasformato parti della propria casa in mini-magazzini: scaffali pieni di pantaloni, giacche e sneakers pronte a essere spedite.

Un aspetto da non sottovalutare è la tecnologia. Oltre ai grossisti, molti usano strumenti automatici per intercettare gli annunci più convenienti appena compaiono online. È così che si trovano due giacche pagate 15 euro in totale e rivendute a 60 ciascuna. Margini impensabili altrove. Ma attenzione: Vinted non vede di buon occhio certi “trucchetti” e sta già cercando di limitarne l’uso.

C’è anche un lato etico ed ecologico. Comprare e rivendere second hand non è solo un affare, ma anche un modo per contrastare il fast fashion e dare nuova vita a capi che altrimenti finirebbero dimenticati. E mentre i grandi marchi continuano a produrre senza sosta, i giovani imprenditori digitali dimostrano che si può costruire un business redditizio rispettando l’ambiente.

Il segreto, in definitiva, non è un algoritmo misterioso o una formula magica. È la combinazione di spirito d’iniziativa, fiuto per gli affari e costanza. Chi riesce a restare disciplinato, a reinvestire e a non lasciarsi travolgere dall’entusiasmo dei primi guadagni, ha davanti a sé una ghiotta opportunità.

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